Un intervento chirurgico mal eseguito può causare danni gravi al paziente, rientrando tra i casi di malasanità per cui è possibile ottenere un risarcimento. Per dimostrare la responsabilità del medico, è anzitutto necessario accertare la mancanza di diligenza nell’operazione e distinguere tra errore chirurgico e complicanza inevitabile. In alcuni casi, è possibile presentare anche una denuncia penale contro il chirurgo. Se hai subito danni da un intervento chirurgico, è opportuno rivolgersi ad avvocati e consulenti medici legali così da valutare il tuo caso e aiutarti a ottenere il giusto risarcimento.
Un intervento chirurgico è una procedura medica invasiva che prevede l’incisione di tessuti per trattare una malattia, una lesione o un problema di salute. Questo processo non si limita al solo atto operatorio, ma comprende diverse fasi fondamentali.
Prima dell’intervento, il paziente deve essere sottoposto a un’attenta diagnosi attraverso visite specialistiche ed esami diagnostici, al fine di valutare la necessità e l’idoneità della procedura. Segue la preparazione pre-operatoria, che può includere terapie specifiche, la sospensione di alcuni farmaci e il digiuno pre-chirurgico, oltre agli adempimenti burocratici necessari per l’autorizzazione all’intervento.
Durante l’operazione, il paziente viene generalmente sottoposto ad anestesia, totale o locale, a seconda della tipologia dell’intervento. L’intera procedura è gestita da un’équipe di medici specializzati, tra cui il chirurgo, l’anestesista e il personale di supporto, ciascuno con un ruolo ben definito per garantire la sicurezza del paziente.
Il percorso post-operatorio è altrettanto cruciale: il paziente viene monitorato attentamente per prevenire complicanze, gestire il dolore e favorire una corretta guarigione. A seconda della gravità dell’intervento, il medico può prescrivere terapie farmacologiche, riabilitazione e controlli successivi per assicurarsi che il recupero avvenga senza problemi. Solo dopo aver verificato le condizioni cliniche del paziente, si procede con le dimissioni e, se necessario, con un follow-up a lungo termine per monitorare eventuali conseguenze dell’operazione.
Gli errori chirurgici rappresentano una delle forme più gravi di malasanità, con conseguenze potenzialmente devastanti sulla salute e sulla qualità della vita del paziente. Un intervento chirurgico mal eseguito può derivare da molteplici fattori, tra cui negligenza del personale medico, inesperienza del chirurgo, mancata adozione delle procedure corrette o sottovalutazione dei rischi connessi all’operazione. In questi casi, il paziente ha il diritto di chiedere un risarcimento per i danni subiti, che possono essere di natura patrimoniale e non patrimoniale.
I danni patrimoniali comprendono tutte le perdite economiche subite dal paziente a causa dell’errore medico, tra cui:
Oltre alle perdite economiche, il paziente può subire danni che impattano la sua vita a livello fisico, psicologico ed emotivo. Questi includono:
Il calcolo del risarcimento per un intervento chirurgico mal eseguito si basa su criteri giuridici ben definiti e sulla valutazione concreta dei danni subiti dal paziente. Una volta accertata la responsabilità medica, vengono analizzati diversi fattori per determinare l’ammontare del risarcimento spettante.
Tra gli elementi chiave considerati rientrano:
La quantificazione del risarcimento può variare notevolmente in base alla specificità del caso e spesso richiede il supporto di periti medici e legali. Un avvocato esperto in responsabilità medica può fornire l’assistenza necessaria per raccogliere le prove, valutare il danno subito e garantire che il paziente ottenga un risarcimento equo e proporzionato alla gravità dell’errore subito.
Oltre alla richiesta di risarcimento danni in sede civile, il paziente che ha subito lesioni a causa di un errore chirurgico può sporgere una denuncia-querela contro il medico per lesioni colpose, ai sensi dell’articolo 590 del Codice Penale. Questo reato si configura quando il danno subito dal paziente è il risultato di imprudenza, negligenza o imperizia del chirurgo durante l’intervento.
Se invece l’errore chirurgico ha provocato il decesso del paziente, i suoi familiari possono presentare una denuncia per omicidio colposo, ai sensi dell’articolo 589 del Codice Penale. In entrambi i casi, l’accertamento della responsabilità penale del medico avviene tramite un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica, che può avvalersi di perizie mediche per stabilire la sussistenza del reato.
Tuttavia, l’articolo 590-sexies del Codice Penale introduce un’importante limitazione alla punibilità del medico: se l’errore è dipeso da imperizia e il professionista ha seguito correttamente le linee guida ufficiali o, in loro assenza, le buone pratiche clinico-assistenziali, allora la responsabilità penale può essere esclusa. Questo significa che, per essere condannato, il medico deve aver agito in modo palesemente inadeguato rispetto agli standard medici generalmente riconosciuti.
Se il paziente o i suoi familiari decidono di procedere con una denuncia-querela, la Procura avvierà un procedimento penale contro il medico responsabile, che potrà sfociare in una richiesta di archiviazione, nel caso in cui il Pubblico Ministero non ritenga di avere elementi idonei a sostenere l’accusa nel successivo giudizio, oppure in una richiesta di rinvio a giudizio. In caso di rinvio a giudizio e successiva condanna, la vittima o i suoi familiari potranno costituirsi parte civile nel processo per ottenere il risarcimento dei danni direttamente in sede penale, riducendo la necessità di dover intentare una causa separata in sede civile.
Affidarsi a un avvocato esperto in responsabilità medica è essenziale per valutare la fattibilità dell’azione penale e ottenere il giusto risarcimento per i danni subiti.
Affrontare un caso di malasanità, in particolare un errore chirurgico, è un processo complesso che richiede competenze legali specifiche e una conoscenza approfondita delle normative sanitarie e giuridiche. Per ottenere giustizia e il giusto risarcimento, è fondamentale affidarsi a un avvocato esperto in responsabilità medica, in grado di valutare il caso, raccogliere le prove necessarie e difendere i diritti del paziente.
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